Il Movimento 5 Stelle chiede ai candidati, previo inserimento in lista, il certificato penale per controllarne la piena estraneità a qualunque forma di attività illecita. Questa non è demagogia, non è un gesto simbolico, ma come tutte le nostre iniziative un passaggio fondamentale per rendere trasparente la vita politica e tutelare il Cittadino. Tale atto di controllo non è stato adottato dalle altre forze politiche di Chivasso sui propri candidati, affermando di aver basato le proprie scelte “sulla fiducia” e “sull’amicizia”.
La situazione che si è andata a creare a Chivasso è sotto gli occhi di tutti. Inutile fare una classifica delle colpe, essendo per noi ugualmente responsabili il PDL che ammette di aver saputo, ma non aver parlato per convenienza elettorale (arrivando addirittura ad affermare, in campagna elettorale, di non essere a conoscenza di particolari movimenti di criminalità organizzata sul territorio chivassese), Gianni De Mori, che non ha avuto l’accortezza di valutare meglio il proprio alleato al ballottaggio, e chiaramente Massimo Striglia, persona a lungo vicina al protagonista della vicenda giudiziaria. Il PDL chiede le dimissioni di De Mori, dimenticando ironicamente di aver avuto a sua volta il protagonista della vicenda giudiziaria come assessore ai lavori pubblici durante la seconda giunta Fluttero.
Il Movimento 5 Stelle, preso atto di uno scandalo che coinvolge la coalizione del PD quanto quella del PDL, attraverso una lista dell’UDC, ritiene che nessuno dei tre candidati sindaco (Gianni De Mori del PD, Bruno Matola del PDL, Massimo Striglia dell’UDC) possa coprire un ruolo di governo trasparente e senza sospetti di infiltrazioni di stampo mafioso. Sarebbe per noi, visto e considerato quanto accaduto, opportuno e adeguato ripetere il ballottaggio tra le uniche liste che si sono tenute lontane da ogni ambiguità. Ovvero portare ai Cittadini una consultazione di ballottaggio tra Alessandro Vernero (Movimento 5 Stelle) e Nicola Bruzzese (MPP). Più realisticamente chiediamo vengano ripetute le elezioni fin dal primo turno, perché ad oggi risultano inquinate dalla ‘ndrangheta, fosse anche solo per un voto.
Se ciò non fosse realizzabile, il Movimento 5 Stelle chiede formalmente a Gianni De Mori di rispettare i seguenti punti, entro i primi 30 giorni di governo, per garantire la massima trasparenza e rispetto delle regole verso i Cittadini: assicurare che UDC e la lista a essa collegata non ricoprano alcun ruolo di governo a Chivasso; richiedere e rendere pubblici online tutti i certificati penali, i curriculum e le partecipazioni in aziende dei consiglieri eletti, di maggioranza e opposizione, e dei futuri componenti della Giunta; garantire, senza eccezioni, la ripresa, registrazione e messa online dei Consigli Comunali e delle commissioni; prima seduta di bilancio partecipativo discusso con i cittadini, anche online; immediata disponibilità online di tutti gli atti amministrativi, passati e futuri, di facile consultazione; ordini del giorno dettagliati online una settimana prima del Consiglio Comunale. Qualora non ci fosse la volontà di realizzare tali punti, il Movimento 5 Stelle richiederà ufficialmente le dimissioni di Gianni De Mori, lo scioglimento della Giunta e il commissariamento del Comune di Chivasso. Per il Movimento 5 Stelle è fondamentale che le Mafie restino fuori dai Comuni.
MoVimento 5 Stelle Chivasso